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Achille Millo e il seme perduto.

Achille Millo fu una delle voci preferite da Giorgio Caproni, che gli riservò la propria stima ed amicizia. “Ad Achille Millo” si legge sul frontespizio della raccolta “Congedo del viaggiatore cerimonioso e altre prosopopee” (1965).

“Ho sempre pensato che le poesie non andrebbero stampate, ma incise su dischi.”

Questa frase di Caproni, da una lettera ad Achille Millo del 1961, mi spinse definitivamente a tentare il progetto in corso ch’è ora sotto i vostri occhi.

In quel filmato del 1990 (anno della morte di Caproni – io avevo 21 anni e ne ignoravo pure il nome) vediamo Millo leggere elegantemente tre poesie da “Il seme del piangere” (1959). Purtroppo tra inizio e fine dei versi, il commento dell’attore non lascia spazi, non attende un paio di secondi (…chissà, l’emozione dell’evento forse); il che rende l’impressione (apparentemente ingiustificata) di una certa premura… Sarebbe un ottimo lavoro separare l’audio dal video ed isolare le letture dal commento.

Chi ne sa qualcosa?

Nel filmato Millo accenna ad un “disco” fatto “di questo libro” (Il seme del piangere) insieme a Giorgio. Ne riamane traccia? Dispongo da tempo di incisioni di Millo della prima raccolta (“Come un’allegoria”, 1936); ma, nella mia personale caccia, non ho mai trovato nulla d’altro. Chiunque fosse meglio informato e volesse condividerne il sapere sarebbe benvenuto e ringraziato.
Dimenticavo: …e riccamente remunerato*.

* In lingotti di gloria convertibili comodamente ovunque in eterno.